BRATISLAVA – Robert Fico manterrà le promesse, o meglio le minacce fatte in campagna elettorale per le parlamentari in Slovacchia circa uno stop all’invio di armi all’Ucraina ed è probabile un attrito di Bratislava con Bruxelles sia sull’adesione di Kiev all’Ue sia sulle sanzioni europee contro la Russia. Lo prevede Grigorij Meseznikov, politologo dell’Istituto per gli Affari pubblici di Bratislava, conversando con l’ANSA.”Fico si è espresso del tutto chiaramente sulla guerra russo-ucraina. Ha più volte respinto la possibilità di continuare a sostenere l’Ucraina militarmente”, sottolinea Meseznikov, spiegando che il premier incaricato “ha un modo di vedere il mondo diverso da quello dei leader degli altri Paesi europei. In futuro si comporterà in linea con quanto promesso pubblicamente”, dice l’analista. “Non ha motivo di rinnegare quello che promuove da tanto tempo”, continua Meseznikov, escludendo che la formazione Hlas-Sd (Voce) di Peter Pellegrini, probabile partner della futura coalizione di governo, possa frenare Fico. Inoltre Fico “avrà in maggioranza i nazionalisti del Partito nazionale slovacco (Sns) che sono nettamente filorussi”, aggiunge il politologo.Anche se in un incontro con dei diplomatici in aprile Fico si era espresso in favore dell’adesione dell’Ucraina all’Ue se questa “adempie a tutte le condizioni”, secondo Meseznikov egli non vuole l’Ucraina nell’Unione europea. Fico è “contrario all’Ucraina nell’Ue e nella Nato anche se” la stessa Unione europea le “ha già attribuito lo status del paese candidato”, assicura Meseznikov.Il leader slovacco potrebbe inoltre assecondare il premier ungherese Viktor Orban negli sforzi per bloccare le sanzioni anti-russe dell’Ue: “Orban è riuscito ad ottenere deroghe alle sanzioni per alcune società e personalità russe; Fico può fare altrettanto”, osserva il politologo nato in Unione sovietica e che dal 1981 vive a Bratislava. Il riferimento, implicito, è fra l’altro all’esclusione del patriarca russo Kirill dalla lista della Commissione europea delle persone da sanzionare per aver difeso pubblicamente l’invasione russa.Sulla possibilità che qualcuno impedisca a Fico di diventare capo di governo, Meseznikov è categorico: non esiste, anche se il leader del partito liberale Slovacchia progressista (Ps), arrivato secondo alle elezioni, ha dichiarato di voler tentare di tutto per impedire a Fico di diventare premier. “Simecka può solo offrire a Voce-Ds (Hlas) di Pellegrini di fare una coalizione a quattro con Libertà e solidarietà (Sas) e il Movimento dei cristiani democratici (Kdh), ma le chance di impedire a Fico di diventare premier sono uguali a zero”, sostiene Meseznikov.Dopo aver lavorato per l’Accademia slovacca delle scienze di Bratislava, dal 1999 lo studioso ora 65enne è presidente dell’Istituto slovacco per gli affari pubblici (Ivo) da lui stesso fondato due anni prima con Martin Bútora, già candidato alle elezioni presidenziali del 2004. L’obiettivo dell’istituto è quello diffondere i principi della democrazia e i valori di una società aperta.
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