Dopo Beyonce, Celine Dion e i Foo
Fighters, anche gli Abba hanno diffidato Donald Trump dall’usare
la loro musica ai comizi: la Universal Music Group che detiene i
diritti del popolare gruppo svedese ha fatto sapere di non
essere stata interpellata dalla campagna del candidato
repubblicano per avere il permesso di usare le canzoni e che il
video da un evento in particolare dei giorni scorsi in Minnesota
“deve essere immediatamente ritirato e rimosso”.
Martedì scorso, nello stadio di St. Cloud, il candidato
presidenziale aveva fatto suonare brani come Money, Money,
Money, The Winner Takes It All e Dancing Queen. Il Minnesota è
lo stato con la più alta percentuale negli Usa di abitanti di
origine svedese. La campagna, che aveva anche mostrato su un
maxischermo un video degli Abba assieme a messaggi che
chiedevano donazioni per la rielezione di Trump, sostiene però
di aver ottenuto il permesso attraverso un accordo con Broadcast
Music Inc. e la American Society of Composers, Authors and
Publishers.
Benny Andersson, Agnetha Fältskog, Anni-Frid Lyngstad and
Ulvaeus sono gli ultimi musicisti a diffidare Trump dall’uso
della loro musica. Celine Dion si è infuriata quando ha saputo
che il suo successo da Titanic My Heart Will Go On era risuonato
in un comizio in Montana mentre Beyoncè ha bloccato l’uso da
parte dell’ex presidente del brano Freedom, la cui licenza è
stata concessa alla rivale democratica Kamala Harris e da allora
è diventato l’inno ufficioso della campagna democratica. Hanno
protestato anche i Foo Fighters quando hanno sentito il loro
brano My Hero fare da sfondo all’evento di endorsment di Trump
da parte di Robert Kennedy Jr. La campagna repubblicana sostiene
di avere comprato i diritti dal servizio di BMI Songview e la
band ha fatto sapere che donerà tutti i proventi alla campagna
della Harris.
Non è in realtà chiaro quanto potere hanno i musicisti per
bloccare l’uso della loro musica da parte di politici. Secondo
gli esperti legali dipende tutto dal come la musica è usata e
non sembrano esserci problemi se un partito ha ottenuto una
licenza da Bmi o Ascap come sostiene di aver fatto la campagna
di Trump.
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