(di Mauretta Capuano)
LIA LEVI, INSIEME CON LA VOSTRA
FAMIGLIA (EDIZIONI E/O PP 157, EURO 14). Giulio lo scrittore,
Lucilla la malata, Ferruccio e Colomba gli innamorati, Elisa la
cameriera, Corrado e Graziano gli adolescenti ribelli, Corinna
la fragile e il lattaio cristiano che ha strattonato a sé due
bambini già in fila davanti al camion tedesco gridando: “questi
sono figli miei”. “Potevano essere persone come loro quelli che
abbiamo perduto” dice Lia Levi nel testo che spiega il perché
del suo nuovo libro: ‘Insieme con la vostra famiglia’ arrivato
in libreria per le Edizoni E/O a ottant’anni
dalla razzia tedesca del ghetto di Roma, il 16 ottobre del 1943,
in cui migliaia di cittadini ebrei vengono prelevati dalle loro
case per
essere deportati ad Auschwitz.
Se è vero, come dice la scrittrice, 91 anni, che è “la
creatività il modo più discreto e incisivo di esplorare
l’inesprimibile”, rintracciare i personaggi creati da Lia Levi
nei suoi romanzi è il modo giusto per dare voce all’anonimo
autore che ha inciso su un muro del lager di Bergen-Belsen la
frase “Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia”.
“Ed è proprio all’ombra di questo convincimento che mi sono
trovata in sintonia con il mio editore: scegliere e ripubblicare
pagine dei miei romanzi in cui viene raccontato quel 16 ottobre
attraverso figure d’invenzione” spiega la scrittrice che le
vittime reali di questa tragedia le ha comunque conosciute. Di
famiglia piemontese, Levi vive a Roma, dove ha fondato e diretto
per trent’anni il mensile ebraico Shalom. Nel 2012 le
è stato conferito il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica e
nel 2018 ha vinto il Premio Strega Giovani con Questa sera è
già domani.
In copertina è riportata una parte delle sgrammaticate regole di
viaggio scritte in un foglietto consegnato dalle squadracce SS
quel maledetto 16 ottobre del 1943 ai capifamiglia di ogni casa
ebraica.” Insieme con la Vostra famiglia e con gli altri ebrei
appartenenti alla vostra casa sarete trasferiti” scrivono. E
ancora: “20 minuti dopo presentazione di
questo biglietto la familia deve essere pronta per la partenza”.
“Studiatelo, ripetetelo ai vostri figli, perché è da quelle
rozze, elementari parole, subdolamente riferite a un normale
quotidiano, che l’Apocalisse ha steso le sue braccia” dice Lia
Levi esortando a leggere questo documento. Da bambina la
scrittrice ha vissuto le persecuzioni razziali e la deportazione
nei campi di concentramento, esperienza di cui ha dato
testimonianza nel suo primo romanzo Una bambina e basta,
pubblicato nel 1994 e vincitore del Premio Elsa Morante Opera
Prima. Proprio con alcune pagine di questo libro si aprono quei
fermo immagine sul sabato nero del Ghetto di Roma selezionati e
proposti in ‘Insieme con la vostra famiglia’. Brani anche da
L’amore mio non può che ci porta a quella retata con la
deportazione di una agiata famiglia di ebrei da cui si salva la
loro “serva” e sua figlia. Fino a Il braccialetto,
sull’amicizia di due quindicenni, uno dei due ebreo, a La notte
dell’oblio, con una famiglia ebrea in una canonica di campagna,
alla saga familiare Tutti i giorni di tua vita che parte dal
1922, a Ognuno accanto alla sua notte con tre personaggi dei
giorni nostri che ricordano il 16 ottobre. In chiusura il
racconto Sulla luna nera un grido, apparso a partire dal 2009
su alcune antologie, ispirato alla storia di una giovane donna
che partorisce il suo bambino e viene deportata ad Auschwitz
dove il neonato, ancora senza nome, viene immediatamente ucciso.
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