Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaQuattro sono i punti cardinali e quattro le stagioni. Ma quattro sono anche i Vangeli o il numero di lettere del nome di Dio: Jhwh. Tra i possibili altri esempi, è il caso di aggiungere che questo è il numero sacro nel “Veda”, che è diviso in quattro parti: Inni, Carmi, Liturgia, Speculazioni. E secondo la “Chandogya Upanishad”, l’uomo si compone di sedici parti, cioè del quadrato di quattro.I quattro cavalieri dell’ApocalisseMa riallacciarsi al quadrato significa affrontare un discorso infinito, anche perché in esso rientra il simbolo della croce, che è formata da quattro parti. E quattro sono anche gli elementi cari al primo pensiero greco, esposti nella filosofia di Empedocle. Tale cifra suggerisce inoltre l’universalità nell’”Apocalisse”: nel sacro libro s’incontrano i quattro cavalieri che recano altrettanti grandi flagelli. E nella tradizione Maya Quiché si hanno quattro creazioni successive, corrispondenti a quattro soli e quattro età. Infine, tra gli innumerevoli esempi ancora possibili, aggiungiamo che l’adepto della via mistica, secondo le tradizioni dei Sufi e quelle delle antiche confraternite di dervisci turchi, deve attraversare quattro porte.Loading…“Storie di numeri”Tutte queste sono delle semplici note pensate in margine al volume intitolato “Quattro”, che Daniele Schön ha pubblicato nella serie de il Mulino sulle “Storie di numeri”. Il suo percorso, schematizzato con “stagioni, voci, quarti, mani”, offre una serie di fascinose narrazioni che cominciano con le note (l’autore è un violoncellista, ha studiato come il cervello codifichi la musica e come la musica modifichi le dinamiche cerebrali) e finiscono con alcune pagine sul quartetto, toccando argomenti di scienza e pseudoscienza, raccontando storie ma anche storia.Le pagine sono dunque ricche di osservazioni musicali e Daniele Schön riflette su “Le quattro stagioni” o sul “Canone” di Pachelbel; non mancano considerazioni su Pitagora che conosceva come pochi altri numeri e musica. Aggiungiamo soltanto che questo libro è un “tuffo” in mondi che crediamo di conoscere e che in realtà ignoriamo. Le sorprese non mancano. Sono soprattutto recate dalla musica, ma anche dalla psicologia e vi hanno contribuito ricordi e leggende.Daniele Schön, “Quattro”, il Mulino, pp. 176, euro 13