Le obbligazioni sostenibili (green
bond) sono salite di 12 ,3 volte nel mondo, passando dai 46,5
miliardi di dollari del 2014 ai 619,9 miliardi di dollari (da
42,76 a 570 miliardi di euro) del 2023, secondo i dati raccolti
da Climate Bonds Initiative. Gran parte delle emissioni avviene
in Europa con circa 310 miliardi di dollari (285,08 miliardi di
euro) di green bond nel 2023. L’Italia è 5/a in Europa con 91,36
miliardi di dollari (84,01 miliardi di euro) dopo il Regno
Unito, che ha totalizzato 101,36 miliardi di dollari (93,43
miliardi di euro). Prima è la Germania con 287,1 miliardi di
dollari (264,02 miliardi di euro), seguita dalla Francia con
228,7 miliardi di dollari (210,31 miliardi di euro), e dai Paesi
Bassi a 137,95 miliardi di dollari (126,86 miliardi di euro).
Il primo bond verde, ora scaduto, è stato emesso in Italia da
Hera nel luglio del 2014, mentre Intesa Sanpaolo è stata la
prima banca italiana a emettere un green bond nel 2017. Anche il
Tesoro ha fatto la sua parte, con il primo Btp Green emesso nel
marzo del marzo 2021 con scadenza al 30 aprile del 2045.
Enel ha collocato sul mercato europeo 3 Green Bond per un
totale di 3,50 miliardi di euro tra il 2017 e il 2.019, mentre
Eni ha emesso bond sostenibili per 2 miliardi nel gennaio del
2023 raccogliendo adesioni per 10. Snam ha emesso lo scorso
febbraio un green bond da 1,5 miliardi di euro in 2 tranche e
Italgas ha sottoscritto a gennaio un finanziamento sostenibile
da 600 milioni con un gruppo di banche.
Tra i Green Bond quotati in Piazza Affari si segnalano
emissioni di Mediobanca, Terna, A2a, Fs, Iren, Credem,
Unicredit, Banco Bpm e Popolare Sondrio.
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