A trentuno anni di distanza è stato
risolto un caso di lupara bianca avvenuto nel 1992 grazie al
rinvenimento nell’abitazione di un esponente della criminalità
organizzata ennese, nell’ambito di un’inchiesta antimafia, di un
“pizzino” riconducibile alla scomparsa dell’uomo e che portava
al presunto mandante del suo omicidio. Così i carabinieri hanno
arrestato, Pietro Balsamo per l’omicidio di Franco Zanerolli,
scomparso a Piazza Armerina il primo agosto del 1992. Già era
stata dichiarata per l’uomo la morte presunta. Zanaroli era
scomparso dal luogo di lavoro in una zona della campagne
piazzesi dove venne trovata la sua auto con le chiavi inserite.
Nessun segno di colluttazione, tanto che gli inquirenti
ipotizzarono che si fosse allontanato con qualcuno che
conosceva.
Recentemente le indagini coordinate dalla Dda di
Caltanissetta, sono state riaperte, dopo il ritrovamento del
pizzino. Pietro Balsamo, già condannato per reati associativi di
stampo mafioso, e accusato di essere stato il mandante del
delitto, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare
in carcere, dopo un primo rigetto della richiesta di misura da
parte del gip del tribunale di Caltanissetta, impugnato dalla
procura nissena e confermato sia dal tribunale del riesame, sia
dalla Corte di cassazione.
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