Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaTanto tuonò che piovve, ovvero tutto come ampiamente preannunciato, anche se con polemiche annesse. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha nominato Sergio Castellitto alla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. Il celebre attore e regista, che quest’anno ha compiuto settant’anni, guiderà una delle più importanti istituzioni cinematografiche italiane, fondata nel lontano 1935. Da segnalare inoltre che Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Cristiana Massaro, Andrea Minuz, Santino Vincenzo Mannino e Mauro Carlo Ciampotti sono stati designati quali componenti del Consiglio di Amministrazione: i primi tre sono stati scelti direttamente dal ministro, gli altri nominati su proposta degli altri ministri.«La designazione di un Cda di così alto profilo guidato da una personalità di assoluta qualità umana e professionale come Sergio Castellitto e composto da nomi prestigiosissimi, ci fa capire quanto le polemiche dei mesi scorsi fossero pretestuose. Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto», è il commento del ministro Sangiuliano, che ha trasmesso la comunicazione alle Commissioni Cultura di Camera e Senato che dovranno esprimere il proprio parere entro 20 giorni.Loading…Le polemicheChissà se ora si placheranno del tutto le polemiche cui fa riferimento il Ministro Sangiuliano, che si erano sviluppate negli scorsi mesi.Era metà luglio quando fuori dalla sede del Centro Sperimentale di Cinematografia comparve uno striscione con scritto “La cultura non si lottizza. Il Csc non si lega”, affisso sulla facciata dell’istituto, in protesta contro l’emendamento della Lega, inserito nelle maglie del decreto Giubileo.La polemica nacque per diversi punti presenti nel testo, a partire dalla scelta di un comitato scientifico di diretta nomina politica. Tra i tanti che intervennero, Nicola Zingaretti si pronunciò sottolineando come questa proposta fosse: «un’altra vergogna di una maggioranza ossessionata dalle poltrone e che disprezza l’autonomia delle istituzioni pubbliche».Molto forti furono anche le parole di un comunicato congiunto 100autori – Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva e WGI – Writers Guild Italia: «l’emendamento presentato al DL Giubileo per cambiare la natura e la struttura del Centro Sperimentale di Cinematografia deve essere ritirato. Stiamo parlando di una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema del mondo, punto di riferimento italiano e internazionale, che genera arte e talenti. La sua autonomia deve essere un valore da preservare e per questo riteniamo inammissibile il tentativo di cambiare una governance che sta ottenendo risultati straordinari anche sul piano occupazionale».Sergio CastellittoIn attesa di scoprire gli sviluppi della proposta del Ministro Sangiuliano, questo è indubbiamente un altro grande traguardo nella carriera di Sergio Castellitto, attore tra i più amati e premiati del nostro cinema contemporaneo.Tra le sue prove più belle non si possono non nominare “L’ora di religione” e “Il regista di matrimoni” di Marco Bellocchio, ma anche “Il grande cocomero” di Francesca Archibugi, “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore, “La stella che non c’è” di Gianni Amelio e “Natale in casa Cupiello” di Edoardo De Angelis.Castellitto ha anche firmato numerosi lungometraggi da regista, tra cui “Non ti muovere” e “Venuto al mondo”, mentre negli ultimi tempi l’abbiamo visto sul grande schermo ne “Il più bel secolo della mia vita”, accanto a Valerio Lundini, e in “Enea”, diretto dal figlio Pietro e presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.