(di Laura Valentini)
Tornano al loro originale splendore
le sculture in marmo e quelle in bronzo dorato che adornano la
facciata del Vittoriano a Roma. Sono infatti terminati i lavori
del grande progetto di restauro avviato dal VIVE-Vittoriano e
Palazzo Venezia nel marzo scorso e che si è concluso ad ottobre
e in tempo per il 4 novembre, giorno in cui si commemorano i
Caduti proprio all’Altare della patria.
I lavori hanno coinvolto le sculture in marmo raffiguranti il
Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e il Mar Tirreno di Pietro
Canonica, le sculture in bronzo dorato raffiguranti Il Pensiero
di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace e i pennoni
sulla cui cima sventolano i tricolori che sono di Gaetano
Vannicola con le Vittorie di Edoardo Rubino e Edoardo De
Albertis.
“Il Vittoriano è un’opera di straordinaria importanza per la
storia e l’identità della nazione ma è anche una grande opera
d’arte, per l’architettura di Giuseppe Sacconi e per la
decorazione plastica, eseguita da alcuni dei principali scultori
dell’epoca” spiega la direttrice del VIVE, Edith Gabrielli. “Si
decise infatti di chiamare i migliori artisti con il fine di
imporre l’immagine del giovane Stato italiano”, sottolinea
incontrando i giornalisti per presentare i lavori ultimati.
Il restauro, condotto nel pieno rispetto dei principi di
quello italiano, che non solo restituisce l’opera alla sua
primitiva bellezza ma ne conserva i segni del tempo,
assicurandone la leggibilità, è stato reso possibile
dall’intervento della maison Bulgari che ha utilizzato l’Art
bonus, “dimostrando un rispetto delle competenze scientifiche
che ho apprezzato” osserva Gabrielli.
Il Ceo del Gruppo, Jean-Christophe Babin, esprime l’orgoglio
della maison Bulgari per aver contribuito al restauro delle
sculture del Vittoriano, che, “con la sua maestosità, incarna un
legame profondo tra passato e presente, ergendosi nel cuore di
Roma e celebrando l’unità d’Italia”. Paese dove Bulgari produce,
a cominciare dai gioielli nel sito di Valenza, e di cui Babin
ricorda la performance del 2024 quando ha scalato la classifica
dei paesi esportatori, dimostrando di essere una “potenza
economica di cui anche noi facciamo parte, la cui forza è
caratterizzata da un tessuto di piccole e medie imprese che
riescono a creare posti lavoro. Noi esportiamo il 95% della
nostra produzione e siamo grati alla nazione e a Roma, città che
ha fatto nascere il nostro stile”, conclude il Ceo del Gruppo.
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